sabato 1 settembre 2012
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nocensura.com: Gli Huntza, la popolazione più longeva al mondo: Di Andrea Conti Con questo articolo completo la tematica iniziata tramite l’articolo “Digiuno terapeutico, nutrimento per l’anima” Tempo f...
giovedì 30 agosto 2012
La terra finirà tra 5 miliardi di anni: ecco le prove
Non
è il titolo del’ennesimo film catastrofico costruito a tavolino dagli
studios hollywoodiani ma la certezza raggiunta da un equipe di
scienziati americani, polacchi e spagnoli che iur affermano di aver
trovato le prove della fine del nostro pianeta. Il suo destino sarebbe
scritto nelle stelle dunque, anzi di più: dipenderebbe proprio da una
stella.
Sarà il Sole, la nostra stella madre per eccellenza, quella da cui dipende la vita sul nostro pianeta, a decretarne la fine:
i ricercatori hanno scoperto infatti che il Sole, per sopperire energia
al motore interno che opera la fusione nucleare, si trasformerà da
“innocua” piccola stella tranquilla ad enorme gigante rossa, fredda
(relativamente, visto che la sua temperatura si manterrà sempre sui
4mila gradi) ed affamata, tanto che fagociterà, nel giro appunto dei
prossimi 5 miliardi di anni, Marte, Mercurio, Venere e anche la nostra
Terra.
Gli astrofisici in realtà lo sapevano già da tempo ma oggi è arrivata la prova definitiva: Alexander
Wolszczan della Penn State University, Monika Adamow, Grzegorz Nowak e
Andrzej Niedzielski della Nicolaus Copernicus University di Torun, in
Polonia, e Eva Villaver della Universidad Autonoma de Madrid, in Spagna, utilizzando uno dei telescopi più potenti al mondo, Hobby-Eberly, dell’Osservatorio di Mac Donald in Texas, hanno
scoperto infatti la mancanza di un pianeta e, parallelamente, la
presenza, nella luce proveniente dalla stella BD+48 740, di tracce di un
materiale molto importante "La nostra analisi spettroscopica ha
rilevato che BD 48 740, contiene una quantità abnorme di litio – ha
spiegato Adamow - un elemento raro, creatosi principalmente durante il
Big Bang circa 14 miliardi di anni fa". Poiché questo elemento vive
molto poco all’interno delle stelle (perché si tramuta subito in altri
elementi) l’unica spiegazione possibile della sua permanenza è che
provenga da un pianeta solido divorato dall’esplosione del suo sole, una
gigante rossa di 9 miliardi di anni, avvenuta in un sistema
esoplanetario.
La
scoperta, avvenuta anche grazie ad un pizzico di fortuna del team, dal
momento che il processo osservato è ovviamente breve rispetto ai
miliardi di anni di cui stiamo parlando per l'esistenza ed evoluzione di
una stella, è stata pubblicata in una prima edizione online di Astrophysical Journal Letters
ed è stata così commentata da Wolszczan, che e' anche lo scopritore del
primo pianeta mai rilevato fuori dal nostro sistema solare, "Un destino
simile può attendere i pianeti interni del nostro sistema solare,
quando il Sole – che oggi è una sfera dal diametro di 1.5 milioni di
chilometri - diventerà una gigante rossa e si espanderà fino ad inglobare l'orbita della Terra – dal
diametro di circa 13 milioni di chilometri, dunque oltre 100 volte più
piccola." Tutto questo, come abbiamo detto, non si verificherà prima di 5 miliardi di anni, quando sulla terra non resterà nemmeno più l’impronta di un essere umano, l’ombra dell’ultimo mozzicone di sigaretta, l'eco dell'ultimo sospiro..ma saperlo mette comunque un pò di tristezza.Scritto da Valentina Sanseverino Mercoledì, 22 Agosto 2012 16:50
Pubblicato da YOU-NG
mercoledì 29 agosto 2012
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