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giovedì 30 agosto 2012

La terra finirà tra 5 miliardi di anni: ecco le prove







Non è il titolo del’ennesimo film catastrofico costruito a tavolino dagli studios hollywoodiani ma la certezza raggiunta da un equipe di scienziati americani, polacchi e spagnoli che iur affermano di aver trovato le prove della fine del nostro pianeta. Il suo destino sarebbe scritto nelle stelle dunque, anzi di più: dipenderebbe proprio da una stella.
Sarà il Sole, la nostra stella madre per eccellenza, quella da cui dipende la vita sul nostro pianeta, a decretarne la fine: i ricercatori hanno scoperto infatti che il Sole, per sopperire energia al motore interno che opera la fusione nucleare, si trasformerà da “innocua” piccola stella tranquilla ad enorme gigante rossa, fredda (relativamente, visto che la sua temperatura si manterrà sempre sui 4mila gradi) ed affamata, tanto che fagociterà, nel giro appunto dei prossimi 5 miliardi di anni, Marte, Mercurio, Venere e anche la nostra Terra.
Gli astrofisici in realtà lo sapevano già da tempo ma oggi è arrivata la prova definitiva: Alexander Wolszczan della Penn State University, Monika Adamow, Grzegorz Nowak e Andrzej Niedzielski della Nicolaus Copernicus University di Torun, in Polonia, e Eva Villaver della Universidad Autonoma de Madrid, in Spagna, utilizzando uno dei telescopi più potenti al mondo, Hobby-Eberly, dell’Osservatorio di Mac Donald in Texas, hanno scoperto infatti la mancanza di un pianeta e, parallelamente, la presenza, nella luce proveniente dalla stella BD+48 740, di tracce di un materiale molto importante "La nostra analisi spettroscopica ha rilevato che BD 48 740, contiene una quantità abnorme di litio – ha spiegato Adamow - un elemento raro, creatosi principalmente durante il Big Bang circa 14 miliardi di anni fa". Poiché questo elemento vive molto poco all’interno delle stelle (perché si tramuta subito in altri elementi) l’unica spiegazione possibile della sua permanenza è che provenga da un pianeta solido divorato dall’esplosione del suo sole, una gigante rossa di 9 miliardi di anni, avvenuta in un sistema esoplanetario.
La scoperta, avvenuta anche grazie ad un pizzico di fortuna del team, dal momento che il processo osservato è ovviamente breve rispetto ai miliardi di anni di cui stiamo parlando per l'esistenza ed evoluzione di una stella, è stata pubblicata in una prima edizione online di Astrophysical Journal Letters ed è stata così commentata da Wolszczan, che e' anche lo scopritore del primo pianeta mai rilevato fuori dal nostro sistema solare, "Un destino simile può attendere i pianeti interni del nostro sistema solare, quando il Sole – che oggi è una sfera dal diametro di 1.5 milioni di chilometri - diventerà una gigante rossa e si espanderà fino ad inglobare l'orbita della Terra – dal diametro di circa 13 milioni di chilometri, dunque oltre 100 volte più piccola." Tutto questo, come abbiamo detto, non si verificherà prima di 5 miliardi di anni, quando sulla terra non resterà nemmeno più l’impronta di un essere umano, l’ombra dell’ultimo mozzicone di sigaretta, l'eco dell'ultimo sospiro..ma saperlo mette comunque un pò di tristezza.

Scritto da  Mercoledì, 22 Agosto 2012 16:50 
Pubblicato da  YOU-NG