Visualizzazioni totali

sabato 19 marzo 2011

Richter 9.0: quanta energia ha colpito il Giappone?

La scala Richter stima l'energia sprigionata da un terremoto. Con molta approssimazione, possiamo valutare l'energia di un sisma anche paragonandola a quella sprigionata da un esplosivo, il tritolo: in questo caso si parla di "carica equivalente" in chilotoni (1 kt è mille tonnellate) di tritolo. Questa misura dà un'idea della quantità di esplosivo necessaria a spaccare una roccia - per esempio un blocco di granito - nello stesso modo in cui verrebbe frantumata da una scossa di terremoto.

Giappone, 11 marzo: il sisma a un centinaio di chilometri dalla costa è stato valutato al grado 9.0 della scala Richter.

# L'atomica che ha colpito Hiroshima il 6 agosto 1945 aveva una potenza equivalente a 12.500 tonnellate di tritolo.
# L'atomica che ha colpito Nagasaki il 9 agosto 1945 aveva una potenza equivalente a 22.000 tonnellate di tritolo.
# Le atomiche dispiegate in Europa negli anni della guerra fredda sono arrivate ad avere potenze equivalenti a 270.000 tonnellate di tritolo.
# Il terremoto dell'11 marzo 2011 aveva una potenza equivalente a 31.600.000.000 (31,6 miliardi) di tonnellate di tritolo.



Tratto da :. FOCUS

Tsunami: il disastro in cifre



L'energia dello tsunami e lo schema di propagazione dell'onda nel Pacifico (© NOAA)


"L'asse terrestre si è spostato di 10 centimetri", "il giorno si è accorciato di 1,8 microsecondi", "sisma di magnitudo 8.9 sulla scala Richter": sono solo alcuni dei numeri utilizzati in questi giorni dai media per descrivere la portata fisica e geologica del terremoto e dello tsunami che lo scorso venerdì hanno colpito il Giappone. Ma cosa significano queste cifre? Che effetti avranno le conseguenze del sisma sulla nostra quotidianità? Facciamo un po' di chiarezza.

I numeri della catastrofe
#8,9: la violenza del sisma espressa in gradi Richter. L'energia liberata durante un terremoto di questa magnitudo è pari a quella prodotta dall'esplosione di 31.6 miliardi di tonnellate di tritolo. Il terremoto più forte mai registrato risale al 22 maggio del 1960: colpì il Cile tra le città di Temuco e Conception e raggiunse una magnitudo di 9.5 gradi Richter (equivalenti alla detonazione di 178 miliardi di tonnellate di tritolo).
#400 km: la lunghezza della spaccatura provocata dal sisma nel pavimento oceanico 80 miglia nautiche al largo della costa orientale del giappone. Ha una larghezza di circa 24 km.
#457 cm: lo spostamento verso gli Stati Uniti della zolla più vicina all'epicentro del terremoto. Dopo il sisma Giappone e USA sarebbero insomma più vicini: lo spiega al The New York Times Ross Stein, il ricercatore dello United States Geological Survey che ha effettuato la stima.
#30 cm: l'abbassamento della linea costiera del Giappone, conseguenza dello spostamento delle placche tettoniche. http://www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/iotd.html http://nctr.pmel.noaa.gov/honshu20110311/Energy_plot20110311-1000.png
#8 cm: lo spostamento dell'asse terrestre in seguito al sisma. Anche in questo caso non si tratta di una misurazione diretta ma di una stima. L'ha effettuata Richard Gross, geofisico della NASA. Secondo Gross l'asse di rotazione del pianeta si è spostato perchè il sisma, spostando intere placche tettoniche, ha ridistribuito la massa della Terra.
Il pianeta non ha insomma subito "uno scossone" che l'ha spostato come hanno erroneamente riferito numerosi media in questi giorni.
#1,8 microsecondi: (pari a 1,8 milionesimi di secondo) l'accorciamento del giorno generato dal sisma. Il terremoto ha spostato verso il centro del pianeta enormi masse di materiale: questa variazione nella distribuzione dei "pesi" ha causato un leggero aumento della velocità di rotazione della Terra, un po' come accade a una pattinatrice che avvicina le braccia al corpo mentre ruota su se stessa.
Secondo Gross queste variazioni possono essere provocate anche da eventi molto meno eclatanti come il lento spostamento dei ghiacchi polari e non hanno alcun tipo di effetto pratico sulla nostra vita. Si tratta insomma di misure e speculazioni puramente scientifiche. «Variando la distribuzione della massa della Terra, il terremoto giapponese dovrebbe aver causato una piccola accelerazione della sua rotazione, accorciando la lunghezza del giorno di circa 1,8 microsecondi» ha spiegato il geofisico. «Questo assestamento della posizione dell’asse provocherà un tremito leggermente diverso alla rotazione della Terra, ma non uno spostamento dell’asse nello spazio: questo possono ottenerlo solo forze esterne come l’attrazione gravitazionale del Sole, della Luna e dei pianeti».
#300 miliardi di dollari: una stima approssimativa del danno economico subito dal Giappone come conseguenza dello tsunami. L'ha fornita ai media Jayanta Guin, esperto della Air Worldwide, una delle società di ricerca specializzata nella progettazione di modelli sui disastri naturali. Secondo Guin la cifra sarebbe comunque da ritoccare al rialzo perchè calcolata solo sul valore delle proprietà assicurate.
Tratto da :. FOCUS

Catastrofe nucleare: ecco la verità



In questi giorni abbiamo tutti guardato le stesse immagini della centrale di Fukushima e, com'è successo a molti, il nostro "vedere" è stato fortemente orientato dalle dichiarazioni ufficiali delle autorità giapponesi e da parole come "nocciolo" del reattore. (Raymond Zreick, 17 marzo 2011)


Avremmo invece dovuto fin da subito dare la più grande rilevanza a ciò che è stato mantenuto sullo sfondo: le esplosioni che hanno danneggiato gli edifici più esterni dei reattori e distrutto la loro parte superiore. Perché è proprio in quell'area che ci sono le piscine di raffreddamento del combustibile irraggiato, quello che spesso viene detto "esaurito" ma che esaurito non è per niente, almeno dal punto di vista della produzione spontanea di calore dovuto al naturale processo di decadimento dei vari prodotti della fissione nucleare.

Persa l'acqua delle piscine danneggiate dalle esplosioni, le barre hanno iniziato a surriscaldarsi e con tutta probabilità hanno da un pezzo superato la temperatura di fusione del rivestimento metallico, lo zircaloy, che fonde a oltre 2.000 °C.

Questo spiega senza possibilità d'errore (purtroppo) l'altrimenti irragionevole radioattività in aria anche a quote elevate e spiega anche il via vai di elicotteri che scaricano sugli edifici danneggiati 75.000 litri di acqua di mare alla volta. In un tentativo, a nostro parere disperato e inefficace, di contrastare l'aumento di temperatura e la fusione delle barre del combustibile che fino a sei giorni fa era immerso nelle piscine refrigerate.

 Tutto questo non esclude i danni al reattore e tutto quello che abbiamo letto (e scritto), ma disegna uno scenario di gran lunga più grave e catastrofico di quanto avessimo immaginato. Per questo dobbiamo "ringraziare" forse un'eccessiva fiducia nell'etica giapponese e i tanti inutili dibattiti televisivi che anziché fare parlare veri esperti danno la parola a fumosi politici e politicanti.

Come finirà, non siamo in grado di prevederlo. Probabilmente uno studio su di una situazione del genere non è mai stato fatto
.
Tratto da :. FOCUS

martedì 15 marzo 2011

Wafaa Bilaal: la webcam umana

Un artista americano si trasformato in cyborg per realizzare una curiosa, e dolorosa, performance artistica. (Focus.it, 14 marzo 2011)

Wafaa Bilal è un 45enne artista newyorkese che vent’anni fa è fuggito dall’ Iraq per cercare nuove opportunità nella Grande Mela. Da allora ha spesso rimpianto ciò che si è lasciato alle spalle, ma da vero artista è riuscito a trasformare questo suo malessere in una impressionante forma espressiva.

Chiodo fisso, per la tecnologia. Anzi, perno.
Lo scorso 15 dicembre Bilaal si è sottoposto a un singolare intervento chirurgico e si è fatto impiantare nella nuca una... telecamera. Da allora l’apparecchio scatta ogni minuto un’immagine di ciò che c’è dietro le spalle di Wafaa e la invia in tempo reale al sito reale www.3rdi.me.
La piccola videocamera è attaccata con 3 perni in titanio a una placca metallica posizionata qualche millimetro sotto la pelle della nuca: l’intervento, piuttosto doloroso perchè Bilaal ha rifiutato l’anestesia totale, è durato più di due ore. L’apparecchio è collegato con un cavo USB a minicomputer che Bilaal porta sempre con sè. Una connessione 3G permette l’invio in tempo reale delle immagini al sito.
Oltre che dolorosa, l’espressione artistica scelta da Bilaal è anche piuttosto scomoda, perchè costringe l’artista a dormire seduto.
La performance di Bilaal è il pezzo forte di Told/Untold/Retold, la mostra d’arte contemporanea che ha inaugurato il nuovo museo arabo di arte moderna di Doha, nel Quatar

Il corpo si ribella
Criticato da molti per la sua forma d’arte così estrema, Bilaal sostiene che è solo un assaggio di come saremo tra non molti anni: sempre più controllati, sorvegliati e vittime di un Grande Fratello globale.
L’esperimento sarebbe dovuto durare un anno, ma lo scorso 4 febbraio una crisi di rigetto ha costretto Billaal a sottoporsi a un nuovo intervento per la rimozione dell’impianto. L’artista è però determinato a portare a termine la sua prova, anche se in modo meno eclatante, per esempio legandosi la webcam alla testa con uno strap.


In questo video alcuni momenti dell'installazione della webcam.





Terremoto nucleare. Siamo alla "sindrome cinese"?

Le informazioni di base per capire il disastro nucleare di Fukushima.
A cura di Raymond Zreick, Marco Ferrari, Focus.it
Ultimo aggiornamento: 14 marzo, ore 18.00


 

C'è molta incertezza su quanto sta accadendo adesso all'impianto nucleare di Fukushima Daiichi, dove per tre reattori si prospetta la fusione parziale o totale del nocciolo. Alcune fonti danno il fatto per già accaduto, almeno per il reattore "3", rimasto - pare - per ben due volte "a secco" di qualunque liquido di raffreddamento nel corso della giornata (14 marzo), complessivamente per almeno 3 ore.



PUNTI CHIAVE
15 marzo, ore 10.28

Subito dopo il sisma è entrato in funzione il primo livello di sicurezza: sono state inserite le barre di controllo/moderazione, che interrompono quasi del tutto le reazioni nucleari tra le barre di combustibile.

Questa operazione abbatte in poche ore la temperatura del reattore anche del 99%. Ma è indispensabile che il nocciolo sia mantenuto immerso nel liquido di raffreddamento.

A Fukushima però l'onda di marea ha messo fuori uso tutti i sistemi elettrici e poi anche le pompe diesel che dovevano garantire la circolazione del refrigerante.

Attorno al nocciolo il refrigerante, senza ricambio, ha cominciato a vaporizzare ad altissima temperatura, generando anche idrogeno e ossigeno molecolari.

Per ridurre la pressione e tentare di introdurre nuovo refrigerante i tecnici hanno lasciato sfiatare i gas. Il sistema di ricombinazione dell'idrogeno però non ha funzionato correttamente, oppure non era dimensionato per quel volume di gas, ed è bastata una scintilla a provocare la deflagrazione e la distruzione parziale dell'edificio più esterno del reattore.

Contemporaneamente, la scarsità d'acqua attorno al nocciolo ha lasciato scoperte in tutto o in parte le barre di combustibile e la temperatura è salita vertiginosamente, probabilmente oltre i 2.000 °C (dal momento che si è parlato di parziale fusione della camicia delle barre, in zircaloy).

I tecnici giapponesi tentano ora di evitare il peggio (la fusione del nocciolo) utilizzando come refrigerante direttamente l'acqua di mare, fatta circolare attorno al nocciolo e ributtata in mare.

I risultati non sono incoraggianti, probabilmente perché il processo di surriscaldamento è andato troppo avanti, ma al momento sembra impossibile affermare con certezza come si evolverà la situazione nelle prossime ore.

In più, l'acqua di mare non pretrattata è ricca di sali che accelerano la corrosione dello zircaloy: le pastiglie di combustibile (uranio arricchito, attinidi generati dalle reazioni nucleari, plutonio...) rischiano di trovarsi a diretto contatto con l'acqua.

Se ciò avvenisse... si scioglierebbero, e il liquido trasporterebbe sul terreno e in mare elementi radioattivi ed elementi tossici e velenosi per inalazione e ingestione.

Per la meccanica di ciò che sta succedendo, un'esplosione nucleare è improbabile. Le prime conseguenze di questo disastro saranno invece una forte contaminazione "locale" e di molte miglia di oceano.





Mentre dal governo giapponese e dalla Tokyo Electric Power (Tepco) continuano ad affermare che la situazione è critica ma sotto controllo. Le prossime ore ci diranno dove sta la verità, ma intanto, che cosa potrebbe accadere con la fusione del nocciolo? 
 
La fusione del nocciolo avviene quando la temperatura nel reattore non è più sotto controllo e sale rapidamente a oltre 2.000 °C (dai 300 circa di normale operatività).
 
Quello che chiamiamo "nocciolo" è un insieme di elementi: una struttura di contenimento (la più interna dell'edificio del reattore), le barre di combustibile (vedi il multimedia "I rifiuti nucleari" e gli altri contenuti del nostro "Speciale nucleare"), le barre degli strumenti, i circuiti dell'acqua per la produzione di vapore e per il raffreddamento del combustibile e le barre di moderazione.
 
A Fukushima, il sisma non ha provocato danni ed è automaticamente entrato in funzione il primo livello di sicurezza, ossia sono state abbassate le barre di controllo/moderazione. Questa procedura interrompe le reazioni nucleari tra le barre di combustibile e in poche ore abbatte la temperatura del reattore fino al 99%. Per raffreddare il residuo 1% è necessaria molta acqua (e parecchio tempo: anche sei, sette mesi).
 
Lo tsunami ha però messo improvvisamente fuori uso le linee elettriche e le pompe diesel che garantivano il flusso di refrigerante. A quel punto sono entrate in funzione le batterie, che tuttavia hanno una durata limitata. L'Agenzia atomica giapponese ha inviato alcuni camion-generatori per alimentare le pompe, ma questi si sono rivelati insufficienti.

SINDROME CINESE L'aumento di temperatura e di pressione dovuto alla formazione di vapore è stato gestito inizialmente dai tecnici con il rilascio in atmosfera del vapore stesso: ridurre la pressione all'interno del reattore era una condizione indispensabile per poter introdurre nuovo refrigerante. Ma la dissociazione del vapor d'acqua in ossigeno e idrogeno - dovuta alle alte temperature - ha provocato l'esplosione dell'edificio di contenimento esterno del reattore "1" e, oggi, del reattore "3", apparentemente senza provocare danni alle strutture interne. 

Con i circuiti di raffreddamento fuori uso i tecnici hanno fatto ricorso a pompe che pescavano direttamente acqua dal mare: acqua "sporca" e ricca di sali, che se da una parte aiutava con la temperatura dall'altra danneggiava il rivestimento delle barre di combustibile. Ma la mancanza di elettricità ha poi ulteriormente ridotto e per qualche ora anche interrotto il flusso d'acqua: stando a diverse fonti ciò avrebbe causato la fusione parziale delle barre di contenimento del combustibile.

Se ciò fosse confermato, il materiale "fuso" starebbe ora colando sulla piattaforma di cemento che regge l'edificio del reattore, senza tuttavia essere in grado di "bucarla", e in uno speciale anello che circonda l'edificio stesso dove dovrebbe circolare acqua.

Foto Paragrafo
Ingrandisci la foto
La centrale di Fukushima Daiich dopo le eplosioni dei contenitori esterni dei reattori 1 e 3.
Un'eventuale esplosione è data per molto improbabile dalla maggior parte degli esperti (favorevoli o meno al nucleare). Se dovesse verificarsi, la nube dell'esplosione trasportata dai venti porterebbe in giro per il mondo un "bel" carico di sostanze radioattive e tossiche. Più realisticamente, la conseguenza di questo disastro sarà invece una forte contaminazione "locale" e di molte miglia di oceano.