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venerdì 9 dicembre 2011

2001-2002: addio alla lira dopo mille anni



Alla mostra dell'ANSA al Vittoriano lo scatto di quella notte di capodanno che porto l'euro nelle tasche di tutti




E' stata l'unita' di peso dei Romani, Carlo Magno la trasformo' in unita' monetaria astratta e Napoleone, per primo, ne conio' una di metallo.Dopo piu' di 1.000 anni (ma c'e' chi fa risalire le sue origini addirittura all' VIII secolo), la lira e' uscita di scena nella notte di capodanno tra 2001 e 2002 portandosi dietro
tanta storia, molti ricordi, qualche momento difficile.
Nel corso dei secoli il nome della lira e' stato sempre vivo (''tra le tante avventure - disse un giorno Guido Carli - e' gia' molto che abbia conservato il nome che porta''), resistendo ai tentativi di cambiarlo. I Dogi di Venezia, ad esempio, passarono dalla 'lirazza' alla 'lirona' fino alla 'liretta'. Le sue origini sono legate a un peso: la libbra romana che equivaleva a 325 grammi attuali. Fu Carlo Magno che trasformo' la libbra da peso in moneta (il 'denaro', equivalente a 240 denari) per estendere alle terre occupate in Italia il sistema che il padre, Pipino il Breve, aveva adottato nel Regno franco. In realta', pero', la lira non esisteva: il 'pezzo' era soltanto un'idea che,  per la storia, non sarebbe piu' tramontata.
Mille anni dopo, nel 1808 Napoleone faceva coniare dalla Zecca di Milano la prima 'lira italiana', mentre quella arrivata fino ai nostri giorni come unita' di moneta e' la lira del sistema decimale introdotto da Vittorio Emanuele I. Con la proclamazione del Regno d'Italia nel 1861 si pose il problema della totale imposizione della nuova moneta nei modelli e nella titolazione. E la Zecca si mise al lavoro.
Negli anni successivi vengono battute monete d'oro da 100, 20, 10 e 5 lire e monete d'argento da 5, 2, 1 lira e 20 centesimi nonche' monete di rame. Non vi fu alcuna indicazione a cambiarle nome anche se qualcuno ci provo' con il 'marengo italiano' e con lo 'scudo'. Alla vigilia della Prima Guerra mondiale per conservare il metallo furono emessi buoni di cassa con l'effige di Vittorio Emanuele III. Per effetto delle sanzioni fu ritirata la moneta metallica. Nel '44 venne emesso un nuovo biglietto di Stato, mentre nel '43 l'occupazione alleata dell'Italia porto' una nuova moneta: l'AM-lira. Il resto e' storia recente, dove fa 'capolino' anche l'inflazione a causa della quale, nel 1959, viene sospeso il conio delle monete da 1 e 2 lire.
Un anno piu' tardi, nel 1960, c'e' il primo riconoscimento internazionale per la lira che viene ammessa nel Fondo Monetario Internazionale. Nel 1973 il sistema monetario, e dunque anche la lira, passa al modello dei cambi flessibili e nel 1978 la lira entra nello Sme, inizialmente inserita in una banda di oscillazione speciale del 6%. Durera' fino al 1990, quando la 'forchetta' viene ristretta al 2,25%. E' l'anticamera degli anni 'difficili', culminata nel settembre del 1992 con la fuoriuscita dal sistema monetario europeo. L' 'esilio' durera' 4 anni: il 25 novembre 1996 la lira rientra nello Sme. Tre anni piu' tardi - e' il 1999 - la moneta italiana entra nell'euro.
Il 27 luglio 2001 le macchine del Servizio fabbricazione carte valori delle Banca d'Italia, hanno stampato le ultime lire. Erano banconote da 5 mila lire.
Tratto da :. ANSA 

Formula segreta Coca-Cola cambia nascondiglio Ricetta segreta. Mostra ad Atlanta per 125 anni della bevanda 09 dicembre, 20:20

Il trasferimento e' avvenuto in assoluta sicurezza, in pochissimi erano al corrente dello storico spostamento di una delle ricette piu' gelosamente custodite al mondo: la formula segreta della Coca-Cola ha cambiato 'nascondiglio', per la prima volta in 86 anni. Dalle segrete della Sun-Trust bank di Atlanta, dove venne depositata nel 1925, la 'pozione' e' stata portata in una cassa blindata con tanto di scorta armata al palazzo attrazione della casa produttrice chiamato "Il Mondo della Coca-Cola" nel centro della citta' della Georgia.
La cassetta blindata e' il pezzo da Novanta della Mostra appena aperta per celebrare i 125 anni dalla creazione della bibita a bollicine. Ovviamente nessuno puo' guardare dentro il contenitore non solo sigillato ma anche messo sotto vetri antiproiettile. "Sono pochissimi a sapere cosa vi sia all'interno della cassetta - ha ammesso il direttore marketing della Coca-Cola, Jacquie Wansley - io non lo so e non so nemmeno chi conosce il segreto". La formula, che non e' mai cambiata nel secolo e passa della sua storia, dovrebbe essere contenuta in un quadernetto scritto da suo inventore, il dr. John S. Pemberton. "Ora la ricetta segreta rimarra' per sempre nel palazzo", ha aggiunto Wansley.
Tratto da:. ANSA:IT