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venerdì 6 maggio 2011

Un asteroide sfiorerà la Terra

Ci passerà vicino a Novembre. Sarà visibile con il telescopio.



Un asteroide arriverà molto vicino alle Terra il prossimo Novembre.  Secondo gli studiosi della Nasa quando il corpo celeste passerà tra il nostro pianeta e la Luna sarà visibile anche con piccoli telescopi.Sarà, infatti a soli 300 chilometri circa dalla Terra.

«Sarà un evento unico. E' una rarità vedere un asteroide così da vicino»: ha detto al Telegraph Robin Scagell della Society for Popular Astronomy.
YU55, questo il nome del corpo celeste, pesa 55 milioni di tonnellate. E se dovesse schiantarsi sulla Terra sarebbe in grado di produrre un impatto equivalente a quello di 65mila bombe atomiche, creando un cratere di dimensioni enormi.
La Nasa l'ha classificato come "oggetto potenzialmente pericoloso", ma ha specificato che attualmente non c'è nessun rischio collegato al passaggio di Yu55.

FONTE : LA  STAMPA.IT


LA NASA CONVALIDA LA TEORIA DELLA RELATIVITÀ DI EINSTEIN

Confermata la teoria della relatività
di Albert Einstein


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Immagine di artista di Gravity Probe B
in orbita intorno alla Terra


La teoria della relatività generale di Albert Einstein è stata confermata da una prova sperimentale della NASA e dai fisici americani che hanno potuto misurare con grande precisione gli effetti della gravità della Terra sullo spazio-tempo.
Francis Everitt, un fisico dell'università dei Stanford in California spiega “Immaginate il nostro pianeta come se fosse immerso nel miele e che girasse sul suo asse in orbita intorno al Sole, il miele si deformerebbe. E’ la stessa cosa con lo spazio e il tempo”.
Everitt ha diretto quest’esperienza, battezzata Gravity Probe B, che consiste nell’utilizzare quattro giroscopi ultra precisi a bordo di un satellite lanciato nel 2004 per misurare due postulati chiave della celebre teoria pubblicata da Einstein nel 1905.

Il primo è l’effetto geodetico, o deformazione dello spazio intorno ad un oggetto che esercita una forza gravitazionale.
Il secondo è la quantità di spazio e di tempo che un tale oggetto influenza girando su se stesso.
Il satellite era puntato in direzione di un'unica stella, IM Pegasi, pur essendo su un orbita polare intorno alla Terra. Se la gravità terrestre non avesse influenzato lo spazio e il tempo, i quattro giroscopi piazzati nel satellite avrebbero puntato sempre nella stessa direzione.



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Uno dei giroscopi di Gravity Probe B.


Ma questi giroscopi, attratti dalla gravità terrestre hanno subito dei cambiamenti misurabili della direzione verso la quale puntavano, confermando la teoria della relatività di Einstein.
Un giroscopo consiste in una ruota o uno strumento meccanico di forma circolare che gira intorno ad un asse passando dal suo centro e che una volta lanciato tende a resistere ai cambiamento del suo orientamento.

Francis Everitt spiega “ La prova sperimentale GP-B ha confermato due dei più importanti postulati della teoria di Einstein riguardo all’universo e avrà implicazioni sull’insieme della ricerca astrofisica. I decenni di innovazioni tecnologiche che hanno preceduto questa missione avranno effetti durevoli nella ricerca sia sulla Terra che nello spazio”.
I progressi del progetto Gravity Probe B» (GP-B) iniziato nel 1959 da Leonard Schiff, allora capo del dipartimento di Fisica dell’Università di Stanford, sono stati utilizzati nel sistema di posizionamento da satellite (GPS).

Secondo la teoria, le tecnologie che derivano dalla preparazione di questa esperienza sono state applicate anche alla missione del satellite COBE (Cosmic Background Explorer) della NASA per studiare l’irradiamento elettromagnetico emesso poco dopo il Big Bang.
Queste misure hanno permesso di convalidare la teoria e sono state effettuate da John Mather, della NASA, che ha ottenuto il Premio Nobel proprio per questi lavori.
Bill Danchi, un astrofisico della Nasa, prevede che; “ i risultati dalla missione GP-B avranno effetti sugli studi dei fisici teorici per molti anni. Ogni sfida alla teoria generale della relatività di Einstein dovrà ottenere delle misure ancora più precise di quelle già notevoli prodotte da GP-B “.

I risultati di questa prova sperimentale, una delle più lunghe della NASA, e alla quale hanno partecipato centinaia di ricercatori sono pubblicati sulla rivista americana Physical Review Letters


Fonte NASA via AFP