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sabato 26 marzo 2011

1700 euro per ogni tunisino rimpatriato

L'Italia pagherà per aiutare gli immigrati a rifarsi una vita. Dubbi sulla distribuzione degli stranieri nelle regioni

MILANO - La Tunisia si impegna a contrastare le partenze di migranti verso l'Italia, ma in cambio chiede aiuti economici. E Roma, come ha spiegato il ministro degli Esteri Franco Frattini al Corriere, mette sul piatto una cifra di «1.500 euro per ogni immigrato che accetterà di tornare a casa e sarà aiutato a crearsi un’attività in modo che poi non abbia più la necessità di andare via». A ciò si aggiungono pattugliatori navali, motovedette, veicoli, motori e pezzi di ricambio per un valore che oscilla tra i 70 e i 115 milioni di euro e ulteriori stanziamenti economici dopo gli aiuti per circa 200 milioni di euro già erogati dalla Farnesina. Una «lista della spesa» sul modello adottato per anni dalla Libia, che ha ottenuto benefici economici dall'Italia in cambio di una cooperazione nelle attività di contenimento dei flussi migratori. La «dote» che verrà messa a disposizione di ogni clandestino che accetterà volontariamente di tornare nel suo Paese (circa 1.700 euro) arriverà da fondi dell'Ue, che al massimo l'Italia si limiterà ad anticipare ha poi spiegato Frattini.
CONTROPARTITA - Mentre la Libia chiedeva come contropartita per avviare il dialogo il risarcimento dei danni legati al colonialismo e la costruzione di un’autostrada, spiega Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera in edicola oggi, la Tunisia vuole però un sostegno concreto per il rilancio del settore turistico. Il discorso dei rappresentanti del governo di transizione è chiaro: dopo le rivolte che hanno portato alla caduta del presidente Ben Alì il Paese vive una situazione di stallo economico e dunque ha bisogno di aiuto, anche perché i giovani non trovano lavoro e sono costretti a emigrare.
BOSSI - Ma c'è chi all'interno dello stesso governo non ci sta a pagare gli immigrati per farli reimpatriare. «Ma che pagare? Io non gli darei niente, li caricherei e li porterei indietro. E se tornano li riportiamo a casa ancora» spiega il segretario della Lega Nord, Umberto Bossi.

«Sempre così, ci trattano da animali»
LO SVUOTAMENTO DI LAMPEDUSA - Intanto entra nel vivo il piano di svuotamento rapido di Lampedusa previsto dal governo. Nella notte tra venerdì e sabato la nave militare «San Marco», messa a disposizione dalla Difesa, è salpata dall'isola con a bordo 550 migranti, che saranno trasportati fino a Taranto e da lì smistati nella tendopoli di Manduria. Altri mille extracomunitari approdati nei giorni scorsi a Lampedusa verranno caricati domenica sul primo dei due traghetti passeggeri affittati per accelerare le partenze, mentre il secondo è atteso per martedì. L'obiettivo è ridurre la pressione sul piccolo centro dove è ormai forte l'esasperazione dei residenti (il numero dei migranti nei giorni scorsi ha superato quota 5 mila, pareggiando il numero degli abitanti) e delle autorità, preoccupati anche per le ripercussioni sulla stagione turistica alle porte, principale fonte di sostentamento per i lampedusani.

La protesta degli immigrati
di F. Cavallaro (riprese di M. Delbò -H24)
CONTRASTI SULLO SMISTAMENTO 
- Gli immigrati dovrebbero essere smistati in diverse regioni italiane. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha precisato che nessuna regione potrà chiamarsi fuori, fatta eccezione per l'Abruzzo che è ancora alle prese con le problematiche post-terremoto. Da diverse parti d'Italia iniziano però ad arrivare i primi distinguo e le prime prese di distanza. E le più clamorose sono proprio di amministratori di Lega e centrodestra. Il presidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia, ha sottolineato che «quelli che fuggono dalla Tunisia pagando 2000 euro, con le scarpette firmate, sono clandestini belli e buoni. Per questo tipo di immigrati nel Veneto c'è ospitalità pari a zero» (tra i sindaci veneti che hanno dato la disponibilità a fare la propria parte c'è quello di Verona, Franco Tosi, anche lui del Carroccio, e quello di Belluno, Antonio Prade, alla guida di una giunta di centrodestra). E il sindaco di Milano ed ex ministro berlusconiano Letizia Moratti si è detta «molto preoccupata» e ha spiegato che «Milano non è in grado di assorbire più immigrazione di quanto non stia già assorbendo. Chiederò al ministro Maroni che fra i criteri della ripartizione si tenga conto di quello che le Regioni e le città hanno già dato».
Diffuso da :. CORRIERE DELLA SERA.IT
Redazione Online
 26 marzo 2011

venerdì 25 marzo 2011

Striscia la Notizia scrive a Parole Verdi

Striscia la Notizia scrive a Parole Verdi

We’re turning off our lights, in honor of Earth Hour

YouTube Blog: We’re turning off our lights, in honor of Earth Ho...: "In 2007, organizers in Sydney came up with the idea for Earth Hour, a specific time when local residents would conserve energy by collective..."

Nel 2007, gli organizzatori di Sydney si avvicinò con l'idea di Earth Hour , un momento specifico in cui i residenti avrebbero conservare l'energia collettivamente spegnendo le luci. Da allora, Earth Hour si è sviluppato in un movimento globale. Nel 2010, le persone in 128 paesi volontariamente spento le loro luci per prendere parte a questo evento e dimostrare il loro impegno per la Terra.




Per saperne di più:



Earth Hour 2011 si svolgerà il Sabato, 26 marzo, dalle 20:30-9:30 (tempo locale) e quest'anno YouTube aderisce al movimento "accendere le luci in giù" sul sito. Durante questa ora, la pagina di visualizzazione di YouTube sarà oscurata. Se si preferisce la normale esperienza pagina di visualizzazione, ci sarà la possibilità di accendere la luce tornare "on".

Ricorda che puoi anche partecipare a questo evento mondiale iscrivendosi al www.earthhour.org e spegnendo le luci proprio alle 8:30 pm

Ramya Raghavan, YouTube Notizie e politica, guardato di recente " Earth Hour Challenge ".

Guerra Libia: rientro a Trapani degli Eurofighter

Diffuso da :. youreporter.it

Lampedusa: in fila per mangiare



Tratto da :. youreporter

Lo tsunami in mare aperto: il passaggio, video

Il passaggio dell'onda dello tsunami in mare aperto, ripresa da una nave della guardia costiera.


Tratto da :. youreporter.it